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CERVICOBRACHIALGIA

Fisioterapia a Valdagno

Cosa fare quando un dolore cervicale si irradia al braccio?

Quando il dolore cervicale si irradia lungo l’arto superiore colpendo spalla, braccio, gomito, avambraccio e mano, o solamente alcune di queste aree, dando un dolore intenso associato a formicolii e bruciori, non si parla più solo di cervicalgia, ma si parla di cervico-brachialgia.

    Questo termine sta ad indicare che l’infiammazione è riuscita ad irritare le strutture nervose che, a loro volta, stanno producendo una sintomatologia dolorosa lungo il loro decorso periferico

    In questo caso potrete trovare beneficio utilizzando un collare cervicale o alzando il braccio, così facendo nel primo caso andrete a distanziare le vertebre che potrebbero essere responsabili della compressione nervosa, mentre nel secondo caso andrete a detendere il nervo responsabile della sintomatologia.

    Altra soluzione potrebbe essere quella di ruotare il capo dalla parte opposta della sintomatologia o inclinarlo lateralmente sempre dalla parte opposta; anche questi due movimenti hanno l’obbiettivo di allargare il forame intervertebrale dove presumibilente è stato compresso/irritato il nervo cervicale.

    Probabilmente se soffrite di cervicobrachialgia sentirete un dolore molto più acuto di notte, mentre il dolore durante la giornata tenderà a migliorare con l’attività e il movimento. Evitare assolutamente tutti quei movimenti che aumentano il dolore, il bruciore e il formicolio a livello dell’arto superiore e promuovere invece quei movimenti che lo riducono. Anche la posizione seduta tendenzialmente aumenta i sintomi, questo non tanto per il carico a livello cervicale, ma per la postura che si tende a mantenere sul divano o sulla sedia che porta inevitabilmente le persone a portare il capo in avanti e ad aumentare la cifosi toracica che a sua volta aumenta la tensione dei nervi nel midollo spinale ripercuotendosi poi sul nostro nervo cervicale e aumentando la sintomatologia. Quindi è molto importante mantenere una postura corretta nell’arco di tutta la giornata.

    Se la sintomatologia non dovesse migliorare e nel tempo provocare anche deficit importanti di forza e sensibilità all’arto superiore a quel punto bisogna consultare il proprio medico che vi proporrà una terapia farmacologica. Inizialmente verranno prescritti dei FANS: farmaci antiinfiammatori non steroidei e dei miorilassanti per poi procedere, se ciò non bastasse, previa una visita ORTOPEDICA, con una terapia cortisonica.

    Prima di arrivare a questo punto sarebbe buona cosa contattare un fisioterapista che, oltre a consigli utili potrà aiutarvi con varie terapie per ridurre la sintomatologia dolorosa e la contrattura muscolare antalgica.

    Le Terapie più valide che si utilizzeranno in questa problematica saranno: TERAPIA MANUALE per dar movimento ai segmenti vertebrali rigidi, MASSOTERAPIA,per rilassare la contrattura antalgica di difesa TECAR TERAPIA per velocizzare il recupero dei tessuti e ridurre l’edema, TRAZIONI per idratare le cartilagini articolari drenare l’edema e aumentare lo spazio tra le vertebre.

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